Soddisfazione del Presidente ANDI.
“Finalmente, è da tanto tempo che aspettiamo questo momento, spero che anche gli Onorevoli alla Camera facciano la loro parte ed approvino celermente il testo licenziato dal Senato trasformandolo definitivamente in legge e scrivendo la parola fine ad una battaglia che ANDI porta avanti da 60 anni”.
Commenta così il Presidente Nazionale ANDI Gianfranco Prada la notizia dell’approvazione all’unanimità da parte del Senato del D.d.L. n. 471, recante modifiche al codice penale e al testo unico delle leggi sanitarie in materia di esercizio abusivo delle professioni.
“Sapere che il D.d.L. porta come prima firma quella dell’amico e collega Sen. Giuseppe Marinello, già tesoriere nazionale ANDI, mi dà ancora più soddisfazione e l’azione sinergica sui politici amici effettuata da ANDI e CAO nel sostegno del disegno di legge ancora una volta è risultata vincente”,continua Prada. “Certo avremmo preferito che l’esercizio abusivo di una professione sanitaria venisse punito con pene più severe e distinte dalle altre attività, ma rispetto la decisione dei Senatori di voler considerare sullo stesso piano tutte le professioni regolamentate. Comunque rimangono le aggravanti per chi cagiona lesioni ed il sequestro delle attrezzature, come da sempre ANDI richiede”.
Il D.d.L. approvato prevede che chiunque eserciti abusivamente una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato sia punito con la reclusione fino a due anni e con la multa da 10.000 a 50.000 euro. La condanna comporta la confisca delle attrezzature utilizzate.
Nel caso di esercizio abusivo di una professione o arte sanitaria, la pena per lesioni gravi è la reclusione da sei mesi a due anni; la pena per lesioni gravissime è da un anno e sei mesi a quattro anni di reclusione.
La conferma che la norma approvata sia un passo importante verso la tutela della salute degli italiani arriva anche dal Sottosegretario di Stato per la giustizia Cosimo Ferri, che ha evidenziato in Aula che l’obiettivo del provvedimento è proprio quello di tutelare la salute dei cittadini, considerato che le attuali sanzioni per l’esercizio abusivo delle professioni sanitarie sono assolutamente inadeguate.