Alimenti, bevande e soprattutto il fumo sono i nemici del colore dei vostri denti. Ma anche gli agenti atmosferici e l’invecchiamento comportano una discromia dentale (l’alterazione del colore dei vostri denti).

In molti casi è possibile intervenire e ripristinare il più possibile il colore originale dei denti attraverso sedute professionali di sbiancamento.

Sono molti i prodotti in commercio definiti come “automedicazione” venduti in farmacia o dalla grande distribuzione ma questi non sono in grado di combattere discromie importanti e la loro efficacia è mirata al mantenimento di quanto ottenuto con una seduta di sbiancamento professionale.

I prodotti “fai da te” hanno infatti concentrazioni minime di perossido di idrogeno, l’agente che determina lo sbiancamento dentale. La normativa europea infatti vieta concentrazioni maggiore dello 0,1% e minore o uguale al 6% di perossido di idrogeno, concentrazioni superiori sono consentite solo per i prodotti ad uso professionale che devono essere prescritti dai soli abilitati all’odontoiatria.

Lo sbiancamento, spiega il dr Alberto Coccia, è un atto medico e come tale è indispensabile una preliminare valutazione da parte del dentista della natura del difetto di colore del dente naturale oggetto del trattamento sbiancante e della propria situazione clinica.

Non tutti i difetti di colore dei denti naturali possono essere risolti tramite lo sbiancamento, spesso essendo le discromie dentali dovute a difetti strutturali dello smalto dentale conseguenti a prolungata assunzione di farmaci in età infantile, a traumi dentali nonché ad ulteriori cause eziologiche non possono essere risolti.

Bisogna poi sempre valutare lo stato di salute delle gengive, dei denti per valutare la situazione in termini di livello di posizione e per accertare se esistano condizioni infiammatorie.

Inoltre la presenza di tartaro richiede una seduta di igiene orale prima del trattamento sbiancante.

Sul argomento bisogna anche specificare che una corretta igiene orale e periodiche sedute di igiene professionale possono evitare la discromia dentale e, comunque, i trattamenti sbiancanti non sono definitivi ma devono essere ripetuti con regolarità almeno ogni 18-24 mesi.

Aceto, bicarbonato, limone, menta, fragole sono alcuni dei consigli più bizzarri che si leggono in Rete e che aiuterebbero a sbiancare i denti.

Nulla di più falso e pericoloso sottolinea lo studio Dentistico COCCIA che invita a diffidare di questi consigli per il bene dei propri denti e gengive.

dottore coccia luigi alberto medico chirurgo dentista odontoiatra implantologia chirurgia endodonzia conservativa ortodonzia sedazione cosciente protesi parodontologia gnatologia