Meglio curare il dente naturale oppure sostituirlo con un impianto?
Alcune settimane fa il quotidiano La Stampa ha riportato la disavventura di una paziente che si era rivolta ad un Centro odontoiatrico e gli erano stati estratti 20 denti, giudicati compromessi, per essere sostituiti con impianti. La perizia del medico legale di parte sosterrebbe che i denti sarebbero potuti essere curati e non estratti. Ma quando si devono curare i denti e quando, invece, è meglio estrarli e sostituirli con un impianto e corona? La comunità scientifica da sempre tenta di dare ai dentisti delle indicazioni definite ma senza riuscirci. Si deve valutare il singolo caso ed il dentista deve valutare la situazione clinica prospettando le varie soluzioni al paziente, evidenziano i ricercatori. In linea generale viene consigliato al professionista di cercare di salvare i denti naturali con scrupolo e coscienza evitando scelte semplicistiche e poco ragionate. Sempre gli esperti sottolineano come l’impianto dentale non sia meglio di un dente naturale e come anche l’impianto, una volta inserito, possa dare problemi anche a distanza di tempo soprattutto se il paziente non “lo cura” come se fosse un dente naturale, mantenendo corretti stili alimentari e di vita. Per esempio il fumo è una delle principali cause della perdita di impianti, così come una cattiva igiene orale. In situazioni cliniche di pazienti affetti da parodontopatia l’inserimento di impianti è poi sconsigliato, se prima non si pone rimedio. Generalizzando è sconsigliato un approccio “frettoloso” ma servono approfondimenti, analisi prima di decidere la terapia corretta. Il paziente, spiegano i Dentisti ANDI, devono sapere che una volta estratto un dente non si può più tornare indietro come è anche sbagliato pensare che in termini di costo/beneficio togliere un dente sia meglio che curarlo. “E’ sbagliato pensare che un dente [...]