Il mio bambino è caduto e ha perso un dente, cosa devo fare?

Bisogna osservare se il dente è solamente fratturato in una sua porzione o se è stato completamente espulso dal cavo orale. Nel caso che il dente sia fratturato in una sua porzione, bisogna cercare di recuperare questa parte mancante, anche se non è sempre necessario. Si osservi se nella parte di dente che è ancora in bocca si possa notare un puntino rosso. Questo è indice di interessamento del nervo. Il bambino deve essere portato dal dentista anche in assenza di dolore. Se il dente viene completamente espulso bisogna recuperarlo al più presto, non detergerlo ne fare altre manovre che non siano quelle di immergerlo nel latte. Se non vi è latte a disposizione si può farlo tenere in bocca al piccolo paziente, avendo cura che non lo ingurgiti. Bisogna portare il paziente nel più breve tempo possibile dal dentista, in modo che si possa procedere ad un reimpianto. Se il dente non è più visibile, ma non lo si trova sul luogo dell’evento, il paziente va portato dal dentista per effettuare una radiografia per valutare la possibilità di un’intrusione.

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La malattia parodontale è ereditaria?

No. La malattia parodontale se intesa come gengivite non è una malattia ereditaria.
La principale causa della gengivite è l’accumulo di placca batterica sulle superfici dei denti. Ci sono però anche altri fattori che posso creare infiammazione alle gengive come ad esempio l’assunzione di farmaci.
La malattia parodontale se intesa come parodontite invece ha sicuramente una familiarità ed sempre associata quindi ad una suscettibilità dell’ospite.

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L’alimentazione ha influenza sulla malattia parodontale ?

No. Un’alimentazione equilibrata è parte integrante e fondamentale di un corretto stile di vita, ma non esistono correlazioni dirette tra il tipo di alimentazione e la malattia parodontale.

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C’è associazione tra malattia parodontale e alito cattivo?

Sì. Una delle più comuni conseguenze della malattia parodontale può essere l’alito cattivo dovuto alla proliferazione dei batteri sulle superfici dei denti e all’interno delle tasche parodontali.

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Esiste qualche correlazione tra malattia parodontale e malattie cardiache?

Assolutamente si. Le malattie cardiache e la malattia parodontale hanno correlazioni dovute all’influenza che la malattia parodontale può esercitare sulle malattie cardiache.
La malattia parodontale è sostanzialmente un’infezione batterica, i batteri possono entrare nel circolo ematico ed agire come fattori aggravanti di alcune malattie cardiache, come le malattie coronariche o le endocarditi infetti.

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Serve fare gli sciacqui con il collutorio?

I collutori non sostituiscono una corretta tecnica di spazzolamento dei denti. Tuttavia, utilizzati  secondo precise indicazioni dell’odontoiatra,  sono utili  grazie alla loro azione battericida e batteriostatica.

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È normale che i denti si muovano? Cosa fare in questo caso?

No. I denti mobili sono tra i più comuni sintomi di forme gravi di malattia parodontale. In caso di mobilità dei denti è consigliato recarsi dal proprio dentista per una valutazione delle possibili cause e della relativa terapia.

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Esiste qualche correlazione tra malattia parodontale e diabete?

Sì. Esistono correlazioni che riguardano il rischio aumentato di ammalare di malattia parodontale per i pazienti diabetici. Il diabete mellito oggi è considerato uno dei principali fattori di rischio per la malattia parodontale.
Esistono inoltre correlazioni tra gli effetti migliorativi della terapia per la malattia parodontale sui valori della glicemia nei pazienti diabetici.
In caso di diagnosi medica di una forma di diabete è consigliato recarsi dal proprio odontoiatra per una visita.

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Come fa il dentista a fare diagnosi di malattia parodontale?

La diagnosi di malattia parodontale viene effettuata dal dentista attraverso una serie di strumenti diagnostici quali l’anamnesi, l’esame obiettivo della bocca, le radiografie ed eventuali esami di laboratorio.
Uno strumento fondamentale per fare diagnosi è la sonda parodontale che serve a rilevare la presenza di tasche a livello dei tessuti parodontali.
La formazione di una tasca quasi sempre indica la presenza di malattia parodontale.

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La malattia parodontale si può curare con gli antibiotici?

No. La malattia parodontale viene curata attraverso un piano di trattamento che dipende dalla forma e dalla gravità della malattia parodontale stessa.
Gli antibiotici possono essere utilizzati nella terapia di particolari forme di malattia parodontale come strumento terapeutico aggiuntivo e comunque sempre dopo o in associazione alla terapia causale che mira ad eliminare il fattore eziologico e cioè placca e tartaro, mediante sedute di ablazioni tartaro e levigature radicolari.

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