ACHILLE PERILLI

“Le pene dell’amore”

Tecnica mista su tela cm 50×50 anno 2005

N° d’archivio e ripartizione 35/2005

 

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Biografia

Achille Perilli, uno dei grandi protagonisti della pittura contemporanea, nasce a Roma il 28 gennaio del 1927.

Ancora adolescente disegna e dipinge frequentando, assieme a Dorazio, lo studio del pittore Aldo Bandinella.

Con i compagni di scuola, Dorazio e Guerrini, organizza la prima mostra di studenti-pittori romani che si tiene al liceo Giulio Cesare.

Nel 1945 si iscrive alla Facoltà di Letteratura e Storia dell’Arte dell’Università di Roma, dove si laurea con Lionello Venturi con una tesi su Giorgio De Chirico.

Nel 1946 conosce Renato Guttuso, ne frequenta lo studio ed entra in contatto con Accardi, Attardi, Consagra, Sanfilippo e Turcato, costituendo con loro, l’anno dopo, il gruppo “Forma1”, di cui dirigeva il manifesto per un’arte “della forma pura”.

Il gruppo “Forma1” riesuma il termine “arte aniconico” dal greco ikona, immagine, preceduto da preposizione negativa (alfa privativo), che esprime una forma espressiva non figurativa, non referenziale, non rapportabile ad alcuna immagine conosciuta, senza alcun riferimento a forme reali o naturali.
Libro di Achille Perilli
In forte polemica con il Neorealismo che si andava diffondendo in quegli anni, Achille Perilli aderisce al Mac (Movimento Arte Concreta 1948), con Soldati, Bruno Munari, Monnet, Dorfles, collaborando poi, nel 1952 alla fondazione delle riviste “Origine” e “Arti Visive”.

Dopo aver esposto i suoi primi lavori con il Gruppo di “Arte Sociale” presso la sezione del Partito Socialista di via Molise a Roma, soggiorna a Parigi, dove conosce Arp, Magnelli e Picabia, studia le opere di Cézanne, Picasso, Braque, Matisse e Kupka e partecipa al Congresso Internazionale dei Critici d’Arte.

Achille Perilli è soprattutto pittore, ma si occupa anche di teatro e di letteratura di avanguardia e apre la Libreria-galleria L’Age d’Or, che pubblica i quaderni “Forma 2 – Omaggio a Kandinskij” e, nel 1951, in collaborazione con l’Art Club, allestisce la mostra Arte Astratta e Concreta in Italia, la prima rassegna completa dell’astrattismo italiano, nelle sale della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

Ancora nel 1951 con Ballocco, Burri, Capogrossi e Colla Achille Perilli dà vita alla “Fondazione Origine” e, su invito di Lucio Fontana, realizza pitture murali per la sede della Triennale di Milano.

Lo stile pittorico di Achille Perilli, fonda le sue figure geometriche sull’ambiguità, sull’essere insieme aperte e chiuse, sul suo crescere fino a creare uno spazio non reale, ma dell’immagine, fatta di figure piane che allo sguardo risultano inverosimili ed irregolari, quasi irrisolte e concepite in una direziona assolutamente astratta.

Nel 1956, conosce Tzara e tiene la prima mostra personale alla Strozzina di Firenze.
Scultura di Achille Perilli
Con Gastone Novelli, nel 1957, fonda la rivista “L’esperienza moderna” e partecipa alla Biennale di San Paolo del Brasile.

Le sue opere incontrano il gusto dell’epoca e sono numerosissime le mostre nelle gallerie, nei musei, nelle fondazioni e in spazi pubblici di tutto il mondo: ha persino una sala personale alla Biennale di Venezia del 1962.

Dopo la partecipazione alla mostra “L’art et l’écriture” alla Kunsthalle di Baden Baden (1963), l’artista realizza scene e costumi del balletto “Mutazioni” per la Scala di Milano (1965).

Nel 1965 si aggiudica il “Premio Comune di Roma” alla Quadriennale e riceve l’incarico di dirigere il Dipartimento del Corso Superiore di Industrial Design di Roma e, nel 1968, fonda la rivista “Grammatica” con Giuliani, Manganelli e Novelli.

Rafforzate da un cromatismo vivace e brillante, vincolate in forme bidimensionali, le opere di Perilli vengono esposte ancora alla Biennale di Venezia del 1968, dove gli viene riservata una sale e in una lunga serie di mostre personali tra cui alcune retrospettive alla Narodni Galerie di Praga (1970), in San Marino ( “continuum Achille Perilli 1947-1982”, 1982), a Parigi (“Achille Perilli. L’irrazionale geometrico” 1984), a Roma presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (1988), presso la Calcografia Nazionale e Accademia di San Luca a Roma e in Europa con le sue opere su carta e le edizioni limitate ( “Achille Perilli. carte e libri 1946-1992”, 1992).

Edizione di Achille PerilliSempre attento alla teorizzazione dell’arte, Achille Perilli, sottoscrive il “Manifesto della Folle Immagine nello Spazio Immaginario” nel 1971 e, l’anno successivo, è tra i fondatori del “Gruppo Altro”, con cui collabora fino al 1981 per l’organizzazione di mostre e spettacoli.

Studia le tendenze Dadaiste e Futuriste, si occupa di alchimia e di calligrafia Zen, approfondisce le sue conoscenze sullo psicanalista junghiano E. Bernhard, allarga la sua attività alle esperienze più avanzate della ricerca artistica internazionale e, il suo ruolo di grande maestro, viene oggi universalmente riconosciuto.

Nel 1982 Achille Perilli che risiede e opera tra Roma e Orvieto, redige il manifesto “Teoria dell’irrazionale geometrico” e prosegue con successo la sua intensa attività espositiva in Italia e all’estero e nel 2004 ha concluso il suo progetto a lungo termine “The Librericciuola”, iniziato nel 1991, che ha prodotto 20 preziosi volumi illustrati con sue incisioni originali, accompagnate da testi e poesie di Nanni Balestrini, Cesare Vivaldi, Edouard Jaguer, Alain Jouffroy, Emilio Villa e molti altri.

Achille Perilli, grande protagonista del rinnovamento delle arti europee fin dal primo dopoguerra, offre nel 2006 una esposizione dal titolo “La Stravaganza della Scultura” che contiene una serie di sculture, dalle “Colonne” realizzate a partire dal 1963 fino al 1968, i “Bianchi” del 1975, i “Distorti” (1996-98), le “Argille” (1997-98) fino agli “Alberi”, produzione a cui il Maestro continua a lavorare ancora oggi.

Nel 1997 riceve il Premio Presidente della Repubblica, mentre nell’anno seguente propone alle Scuderie del Castello di Praga l’antologica “Forma 1 e i suoi artisti”, una mostra che verrà riproposta a Roma nel 2000.

Il 2005 si è aperto con una grande retrospettiva “Achille Perilli – l’Espressività del segno” organizzata all’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt.