In alcuni casi la quantità di osso presente non è sufficiente all’inserimento di impianti di lunghezza adeguata né ovviamente alla loro stabilità (si parla di stabilità primaria). Oggi sono disponibili diverse tecniche chirurgiche per la rigenerazione dell’osso ai fini implantari . Naturalmente questo richiede che l’operatore sia esperto in questo tipo di trattamenti e che il paziente sia completamente informato circa le modalità di esecuzione, le eventuali complicanze e la tempistica richiesta dall’intervento. Infatti come descritto nell’apposito capitolo spesso queste tecniche devono essere eseguite prima del posizionamento degli impianti per poter aumentare l’osso e solo dopo 6-12 mesi si possono inserire gli impianti che dovranno attendere ancora qualche mese per essere caricati.
Se si deve eseguire una rigenerazione ossea l’intervento si complica? E in che modo?
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